Docenti e Professionisti
Docenti e Professionisti
Le lezioni del Master, dalla didattica frontale ai seminari, alle attività di laboratorio, sono svolte da professionisti del settore attivi nel panorama italiano e internazionale e da docenti dell’Università degli Studi di Padova.
Nasce a Roma nel 1960 dove studia psicologia all’università e frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia diplomandosi in regia. Nel 1985 vince il Premio Solinas di sceneggiatura. Tra i suoi film come regista e sceneggiatrice, Mignon è partita, Verso sera, Il grande cocomero, Con gli occhi chiusi, La strana storia di banda sonora, L’albero delle pere, Domani, Lezioni di volo, Questione di cuore, Il Nome del Figlio. Nel 2016 firma con Paolo Virzì la sceneggiatura del pluripremiato La pazza gioia.
Natalino Balasso (Porto Tolle-RO, 1960). Autore e attore di teatro, cinema, radio e televisione, scrittore. Agli inizi degli anni novanta collabora con riviste di umorismo e satira (Comix, Cuore, Smemoranda) e pubblica Operazione buco nell’acqua, una raccolta di racconti (Sperling & Kupfer editori). Lavora quindi come autore comico in trasmissioni televisive delle reti Mediaset. Dal 1994 si intensifica l’attività teatrale. Dopo la tournée de Il grande pop corn (regia di Paola Galassi) sul monologo scritto con Maurizio Grande, si confronta con le prime esperienze di capocomico con la Compagnia degli Gnorri di Bologna con la quale lavora fino al 2004. A seguire, il sodalizio con il regista Gabriele Vacis, che lo indirizza sul terreno della prosa. Col regista torinese, Balasso è protagonista in Libera nos, Rusteghi, Smith & Wesson; la traduzione veneta de La bisbetica domata di William Shakespeare (regia di Paolo Valerio e Piermario Vescovo). Tra le interpretazioni cinematografiche, si segnalano i film La giusta distanza, di Carlo Mazzacurati e Non pensarci per la regia di Gianni Zanasi; in televisione, compare nella fiction Padri e figli(Gianni Zanasi e Gianfranco Albano), e in Il segreto dell’acqua (Renato De Maria). Attualmente sta lavorando a La Cativìssima (Epopea di Toni Sartana), prima commedia di una trilogia, preparata per il Teatro Stabile del Veneto per la stagione 2015-2016. “L’idea è quella di creare l’epopea di un personaggio surreale e fuori dagli schemi, Toni Sartana, appunto, il quale non ha mezzi termini, non ha remore morali, è totalmente ignaro di ciò che significa correttezza”. http://www.natalinobalasso.net/
Franco Bernini è regista, sceneggiatore e scrittore. Allievo di Age, ha scritto i soggetti e le sceneggiature di numerosi film, tra i quali Notte italiana, Un’altra vita e La lingua del santo di Carlo Mazzacurati, Il portaborse e Domani accadrà di Daniele Luchetti, A casa nostra con Francesca Comencini, Chiedi la luna con Giuseppe Piccioni, Sud di Gabriele Salvatores. Nel 1997 ha esordito nella regia con il film Le mani forti, che ha ottenuto la nomination come migliore opera prima ai David di Donatello, ai Globi d’oro ed ai Nastri d’argento, ha vinto una Grolla d’oro alla sceneggiatura, è stato al Festival di Cannes, nella sezione della Semaine de la critique e a numerosi altri festival. Ha pubblicato racconti ed un romanzo, La prima volta. Dal 2010 è docente responsabile dei corsi di sceneggiatura del Centro Sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale di Cinema. Tra gli ultimi lavori, le serie Tv Adriano Olivetti, la forza di un sogn” (2013) e Il paradiso delle signore (2015), Luisa Spagnoli (2016). Nel 2017 è uscito il suo romanzo “A ciascuno i suoi santi”.
Produttore e fondatore con Marco Paolini della padovana Jolefilm. Tra le sue ultime produzioni, Indebito, di Andrea Segre con Vinicio Caposella (2013) e I Sogni del Lago Salato, sempre di Segre (2015), e La pelle dell’orso (2016) di Marco Segato, dal romanzo di Matteo Righetto.
www.youtube.com/watch?v=ESfybOR45I0
Umberto Contarello (Padova, 1958). Sceneggiatore e scrittore. Laureato in filosofia, giunge a notorietà con la sceneggiatura di Marrakech Express di Gabriele Salvatores, scritta nel 1989 insieme ad Enzo Monteleone e a Carlo Mazzacurati. La collaborazione con Carlo Mazzacurati, passato nel frattempo alla regia, prosegue con Il toro (1994), Vesna va veloce (1996), La lingua del santo (2000). Collabora con registi quali Giuseppe Piccioni, Michele Placido. Per la televisione firma la sceneggiatura di La piovra 7 e il soggetto di La piovra 8, L’ispettore Coliandro e Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu. Dal suo romanzo (Una questione di cuore) viene tratto l’omonimo film di Francesca Archibugi. Per la sceneggiatura di This Must Be the Place (2011), scritta insieme al regista Paolo Sorrentino, vince nel 2012 il David di Donatello mentre del 2014 è il premio Oscar per La grande bellezza che conferma il sodalizio con Sorrentino con cui collabora anche per la serie The young pope, co-produzione internazionale finanziata da Sky plc, HBO e Canal+ e trasmessa nell’ottobre 2016 dal canale satellitare Sky Atlantic.
Claudio Cupellini (Camposampiero-PD, 1973). Regista e sceneggiatore, esordisce nel 1999 col cortometraggio Le diable au vélo. Dopo aver realizzato un episodio del film 4-4-2 – Il gioco più bello del mondo (2006), firma nel 2007 Lezioni di cioccolato. Nel 2010 Una vita tranquilla ottiene tre candidature ai David di Donatello 2011. Nel 2014 partecipa alla realizzazione della serie televisiva Gomorra trasposizione dell’omonimo romanzo di Roberto Saviano. È attualmente nelle sale il suo ultimo film, Alaska.
Giovanni Diamanti, consulente e analista politico, è co-fondatore e managing partner di Quorum. Ha lavorato a diverse campagne elettorali, tra cui quelle di Debora Serracchiani, Umberto Ambrosoli e Pippo Civati. È stato collaboratore di Demos & Pi ed è socio di AICOP – Associazione Italiana Consulenti Politici e di Public Affairs. Ha curato per il quotidiano Europa Spin Factor – 10 storie di successo.
Ilvo Diamanti (Cuneo 1952). Sociologo, politologo e saggista. Professore ordinario di Scienza Politica nella Facoltà di Sociologia dell’Università di Urbino, al cui interno: ha fondato e dirige il Laboratorio di Studi Politici e Sociali (LaPolis). E’ presidente del Master in Tecnici di politiche territoriali: tra regione ed Europa. Dirige il Corso di formazione e aggiornamento professionale in Sondaggi, media e democrazia. Analisi dell’opinione pubblica in ambito istituzionale e politico. Insegna Scienza politica e Sociologia Politica al corso di LT in Sociologia e Identità politica e scelta di voto alla LS in Sociologia: identità, memoria e mutamento sociale. E’ stato coordinatore del Dottorato di ricerca in Sociologia dei fenomeni culturali e dei processi normativi (dal 2001 al 2003). E’ stato direttore scientifico dells Fondazione Nord Est di Venezia (dal 1999 al 2003).Ha la responsabilità scientifica di Demos & Pi. Di Vicenza, per il quale cura indagini periodiche sulla società italiana, tra cui osservatori come Gli italiani e lo stato e Il capitale sociale degli italiani. Sul quotidiano la Repubblica tratteggia “Mappe” della politica e della società italiana. Tiene, da alcuni anni, seminari e corsi presso l’Ecole Doctorale di Paris II, Panthéon-Assas. E’ membro del comitato scientifico ed editoriale delle riviste : Rassegna Italiana di Sociologia, Rivista Italiana di Scienza Politica, Political and Economic Trends, liMes, Sviluppo locale, Economia e Società Regionale, Critique Internationale
http://www.uniurb.it/lapolis/ricerca/diamanti.php
Sceneggiatrice, nasce a Bari nel 1962. Si diploma in sceneggiatura presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma nel 1987. L’anno successivo si laurea in Lettere con tesi in Storia e Critica del Cinema, presso La Sapienza di Roma.
Ha lavorato con Silvio Soldini: Il comandante e la cicogna, Giorni e nuvole, Brucio nel vento, Pane e tulipani. Con Carlo Mazzacurati: La sedia della felicità, La passione, La giusta distanza, L’amore ritrovato. Con Francesca Archibugi: Lezioni di volo. Con Cristina Comencini: Quando la notte. Tiene lezioni di sceneggiatura presso lo Ied di Milano.
Gloria Malatesta, sceneggiatrice. Al cinema lavora con registi come con Peter del Monte (Nessuno mi pettina bene come il vento, 2013, Controvento, 2000, Compagna di viaggio, 1996)e Francesca Archibugi (Verso sera, 1990, e Mignon è partita, 1988). Per la televisione, collabora a Giuseppe Moscati: l’amore che guarisce (2007), alle serie Raccontami (2006) e Le ragioni del cuore (2002).
Lorenzo Mattotti (Brescia, 1954) è fumettista e illustratore italiano. Nel 1981 la rivista Alter Alter, diretta da Oreste del Buono pubblica il suo primo lavoro, Incidenti. Il supplemento della medesima rivista, gestito con il gruppo Valvoline composto con altri disegnatori bolognesi, accoglie altri suoi lavori tra cui Fuochi. Nel 1988 per la parigina Albin Michel esce Labirinti, pubblicato poi in Italia da Hazard Edizioni. Del 1990 sono le illustrazioni di Pinocchio per l’edizione Rizzoli. La sua attività spazia dall’editoria, al campo della pubblicità, ottenendo prestigiosi riconoscimenti internazionali . Conta variegate collaborazioni, tra queste, quella con scrittore Claudio Piersanti per Stigmate (1999), volume pubblicato in Francia da Seuil, quindi in Italia da Einaudi. Tra i suoi lavori più recenti, il volume illustrato Vietnam (2014) per la collana “Travel Book” di Louis Vuitton. Disegna il manifesto ufficiale del Festival di Cannes (2000). Nel 2004 realizza è i segmenti di collegamento fra i tre episodi del film Eros, di Michelangelo Antonioni, Wong Kar-wai e Steven Soderbergh. Seguono il film d’animazione collettivo Peur(s) du noir (2007) e le collaborazioni per il film-TV di Charles Nemes Il était une fois… Peut-être pas (2012) e per il film d’animazione Pinocchio (2013) di Enzo D’Alò. Nel 2006 il regista Renato Chiocca gli dedica un film documentario, Mattotti. Sito ufficiale http://www.mattotti.com/
Nato a Gorizia nel 1967, intraprende studi di recitazione alla Civica accademia d’arte drammatica Nico Pepe di Udine, per poi trasferirsi a Roma dove si diploma nel 2005 al Centro sperimentale di cinematografia. Tra i suoi primi lavori, Stanza 21 si aggiudica la menzione della giuria del Festival Internazionale del Cinema di Belgrado. Lavora come assistente di Roberto Dordit nel film Apnea e per vari programmi televisivi di emittenti nazionali. Del 2013 il lungometraggio Zoran, il mio nipote scemo selezionato alla 70ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nell’ambito della Settimana Internazionale della Critica, dove vince il Premio del Pubblico RaroVideo.
Marco Paolini (Belluno, 1956). Drammaturgo, regista, attore, scrittore e produttore, lavora in ambito teatrale e cinematografico. Autore e interprete di un repertorio ascrivibile al cosiddetto teatro civile, fino al 1994 ha lavorato in vari gruppi teatrali: dal Teatro degli Stracci, a Studio 900 di Treviso, al Tag Teatro di Mestre, al Laboratorio teatro settimo, con cui realizza Adriatico (1987), il primo della serie degli Album. Negli anni novanta inizia a collaborare con la Cooperativa Moby Dick – Teatri della Riviera con cui realizza Il racconto del Vajont, vincitore del Premio Speciale Ubu (1995) per il Teatro Politico, del Premio Idi per la migliore novità italiana (1996). La trasmissione televisiva sulla tragedia del Vajont, trasmessa da Rai 2 in diretta dalla diga del Vajont il 9 ottobre 1997, anniversario del disastro, ottiene l’Oscar della televisione per il miglior programma dell’anno. Seguono Appunti foresti, Il milione – Quaderno veneziano di Marco Paolini e i Bestiari. Dal 1999 Paolini autoproduce i suoi progetti teatrali, editoriali e cinematografici attraverso l’attività della Società JoleFilm. In ambito cinematografico, tra le sue ultime partecipazioni, il film di Marco Segato, La pelle dell’orso (2016), dall’omonimo romanzo di Matteo Righetto. Sito Ufficiale: http://www.jolefilm.com/ Sito Ufficiale: http://www.jolefilm.com/
Angelo Pasquini (Roma, 1º maggio 1948)
Fondatore delle riviste satiriche Zut e Il Male, di cui è stato anche vicedirettore, dalla fine degli anni ottanta si è completamente dedicato all’attività di sceneggiatore cinematografico e televisivo, arrivando anche alla regia con il dramma carcerario Santo Stefano (1997), presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.
Ha insegnato Teoria e tecnica della sceneggiatura presso la Facoltà di lettere e filosofia della Sapienza. Tiene un laboratorio di sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia e all’università di Padova. È stato giurato del Premio Solinas. Nel 2013, assieme a Roberto Andò, è stato premiato con il David di Donatello per la migliore sceneggiatura, il Nastro d’argento alla migliore sceneggiatura e il Ciak d’oro alla migliore sceneggiatura, per il film Viva la libertà.
Marco Pettenello, sceneggiatore, è nato a Padova nel 1973. È cresciuto professionalmente con Carlo Mazzacurati, con cui ha scritto La lingua del Santo, La giusta distanza La passione, il documentario Sei Venezia e La sedia della felicità. Ha scritto con Andrea Segre le sceneggiature di Io sono Li e La prima neve, ha lavorato a Il comandante e la cicogna di Silvio Soldini, all’ambiziosa commedia Missione di pace di Francesco Lagi, all’opera prima di Matteo Oleotto, Zoran il mio nipote scemo, e a quella di Duccio Chiarini, Short Skin. Ha vinto il premio Solinas nel 2007 con Nudi alla meta, scritto con Andrea Prandstraller. Ha vissuto in Gran Bretagna, in Spagna e in Argentina. Ha tradotto dall’inglese un romanzo di Thomas Hardy e uno di Robert Louis Stevenson. Ha lavorato per la tv italiana e francese. È tra i fondatori del Kino, piccola sala di qualità a Roma. Tiene un laboratorio di sceneggiatura presso l’Università di Roma Tre e uno alla Cineteca di Bologna, ha tenuto corsi per OffiCine a Milano, Bottega Indipendente a Padova, Officine Mattoli a Tolentino (Mc) e il Salone del Libro di Torino.
Nato a Canzano nel 1954 è scrittore e sceneggiatore. Come sceneggiatore ha collaborato, tra gli altri, con registi quali Carlo Mazzacurati (Sei Venezia, La giusta distanza, L’amore ritrovato, L’estate di Davide, Vesna va veloce), Riccardo Milani (Piano, solo) e Maurizio Sciarra (Quale amore). Scrive sceneggiature per serie e fiction televisive È direttore responsabile de «La rivista dei libri». Col romanzo Luisa e il silenzio ha vinto il Premio Viareggio.
Marco Segato (Padova, 1973) è laureato in Lettere all’Università di Padova con una tesi su Martin Scorsese e ha frequentato il master di documentario presso la Scuola Civica di Cinema di Milano. Nel 2007 è stato assistente alla regia al film di Carlo Mazzacurati La giusta distanza. Per Jolefilm, casa di produzione con cui collabora da alcuni anni, ha realizzato nel 2007 il documentario Ci resta il nome con Mario Rigoni Stern, Andrea Zanzotto, Marco Paolini, Daniel Libeskind e nel 2008 il documentario Via Anelli. Lo stesso anno ha curato la regia video de Il sergente di Marco Paolini, e nel 2009 quella di Pensavo fosse Bach, concerto-spettacolo di Mario Brunello. Nel 2011 ha realizzato il film documentario Ora si ferma il vento e nel 2012 L’uomo che amava il cinema, presentato alle Giornate degli autori – 69. Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Collabora con l´Università IUAV di Venezia e cura la direzione artistica di Euganea Film Festival e di Detour, festival del cinema di viaggio. Del 2016 l’approdo al cinema di finzione con La pelle dell’orso, interpretato da Marco Paolini,tratto dal romanzo omonimo di Matteo Righetto. Selezionato per i David nella sezione regista esordiente, ha ottenuto numerosi riconoscimenti; tra questi il primo premio a Annecy Cinéma Italien 2016
Gino Ventriglia lavora come story editor per le più importanti case di produzione cinematografiche e televisive: tra le altre Rai Cinema, Tao 2, Cattleya, Eagle Pictures, Istituto Luce, Italian International Films, Bavaria. La sua esperienza internazionale comincia dalla formazione, conseguendo un Master in Belle Arti in Regia e Sceneggiatura alla University of Southern California di Los Angeles, e si consolida negli anni con l’attività di tutoraggio presso i programmi europei di consulenza e sviluppo di sceneggiature del TorinoFilmLab – Script&Pitch, FrameWork e Interchange – e ancora del Baltic Event, e del Jerusalem Film Lab. Svolge attività di docenza in “Teorie della drammaturgia e linguaggio cinematografico” presso il Centro Sperimentale di Cinematografia ed è accreditato in varie capitali europee come Pitch Trainer: insegna cioè come esporre nel modo più sintetico ed efficace possibile il proprio progetto televisivo o cinematografico. Come sceneggiatore e produttore, ha lavorato nella televisione italiana alla creazione e sviluppo di film e serie, tra cui Squadra speciale scomparsi, Una donna per amico e Un posto al sole. Per il cinema, ha firmato la sceneggiatura di tre film, tra cui Arrivederci amore, ciao (2005), regia di Michele Soavi. Ha curato l’edizione italiana di vari testi di cinema: Dancer in the Dark (minimum fax, Roma 2000), I tre usi del Coltello – scritti teorici di David Mamet (minimum fax, Roma 2002), Il cinema oltre le regole di Jeff Rush e Ken Dancyger (Rizzoli, 2000). Dal 1994 fa parte della redazione della rivista Script.
Nasce a Livorno nel 1964. Frequenta il corso di sceneggiatura al Centro sperimentale di cinematografia; tra i suoi insegnanti, Furio Scarpelli con il quale avvia un’intensa collaborazione partecipando alla sceneggiatura di Tempo di uccidere (1989, di Giuliano Montaldo dal romanzo di Ennio Flaiano). Tra la fine degli anni ottanta e i primi anni novanta, Virzì partecipa intensamente alla scrittura di scenografie (tra queste, Turné, diGabriele Salvatore). Debutta alla regia nel 1994 con La bella vita, selezionato alla Mostra del cinema di Venezia e premiato con il Ciak d’oro, il Nastro d’Argento e il David di Donatello nella categoria “Migliore Regista Esordiente”. I film successivi rinnovano l’attenzione nazionale e internazionale, ottenendo numerosi riconoscimenti, tra i quali per la sceneggiatura. Tra i film più recenti, Il capitale umano (2014), riadattamento di un romanzo dello scrittore statunitense Stephen Amidon, riceve diciannove candidature ai David di Donatello 2014, e ne vince sette; vince inoltre sei Nastri d’Argento, quattro Ciak d’Oro e il Globo d’Oro della Stampa estera come miglior film italiano dell’anno. Nel 2016 firma regia e sceneggiatura del pluripremiato La pazza Gioia.